Giovanni il Solitario (monaco siriaco del V sec.) scrivendo al fratello caro Esichio così lo consola:
«Da quando ho sentito qualcosa circa la tua vita in Cristo, non cesso di ricordarti nella mia povera preghiera e supplico la misericordia di Dio affinché ti con-ceda di consolare la tua vita (…). Vigila, caro fratello, sui lacci occulti, sui tranelli nascosti e sulle trappole dissimulate e non stancarti di chiedere al Signore notte e giorno che lui protegga i tuoi passi, perché non inciampino nei lacci astuti di Satana. Se perseveri in questa preghiera, Dio non rifiuterà di porgere l’orecchio alla tua volontà. Persevera, caro fratello, in questa gloria spirituale di cui sei stato reso degno dalla passione del Signore nostro» […].