Stemma vescovile

Descrizione dello stemma episcopale di S.E.R. Mons. Ovidio Vezzoli Vescovo di Fidenza

Lo Stemma di Mons. Vescovo

Secondo la tradizione araldica ecclesiastica cattolica, lo stemma di un Vescovo è tradizionalmente composto da:

– uno scudo, che può avere varie forme (sempre riconducibile a fattezze di scudo araldico) e contiene dei simbolismi tratti da idealità personali, o da tradizioni familiari, oppure da riferimenti al proprio nome, all’ambiente di vita, o ad altro;

– una croce astile a un braccio traverso, in oro, posta in palo, ovvero verticalmente dietro lo scudo;

– un cappello prelatizio (galero), con cordoni a dodici fiocchi, pendenti, sei per ciascun lato (ordinati, dall’alto in basso, in 1.2.3.), il tutto di colore verde;

– un cartiglio inferiore recante il motto scritto abitualmente in nero.

In questo caso si è scelto uno scudo di foggia “sannitica”, frequentemente usato nell’araldica ecclesiastica e una croce astile di tipo “trifogliato”, gemmata con cinque pietre rosse che richiamano le Cinque Piaghe di Cristo.

Descrizione araldica (blasonatura) dello scudo del Vescovo Vezzoli

“Partito di rosso e d’argento; nel 1° al cesto con cinque pani d’oro sormontato da un calice dello stesso; nel 2° a due rami di palma di verde, uniti alla base e sostenenti una croce patriarcale del primo; col capo del terzo, al libro aperto al naturale caricato delle lettere A e W del primo”

Il motto: UNUM EST NECESSARIUM (Lc 10, 42)

 

Per il proprio motto episcopale, Don Ovidio ha scelto queste parole che Gesù, nel Vangelo di Luca (10, 42), rivolge a Marta, la quale, affannata in molte faccende, si lamenta che la sorella Maria non l’aiuti rimanendo presso il Signore intenta ad ascoltarlo: “Martha, Martha solicita es et turbaris erga plurima. Porro unum est necessarium. Maria optimam partem elegit quae non auferetur ab ea” («Marta, Marta, tu ti affanni e t’inquieti per troppe cose ma una sola è necessaria; Maria ha scelto la parte migliore che non le sarà tolta»). Questo, per Gesù, è veramente necessario alla propria santificazione: raccogliere e meditare ogni parola che esce dalla bocca di Dio. L’ unum significa l’essenzialità contrapposta a tutto ciò che nella vita umana è caduco ed effimero

Interpretazione

I pani e il calice rappresentati nella prima parte dello scudo costituiscono chiaro riferimento all’Eucaristia; essi poggiano su di uno sfondo rosso che è il colore simbolo della carità, dell’amore e del sangue: l’amore infinito e assoluto del Padre che invia il Figlio a versare il proprio sangue per la nostra redenzione.

Nella seconda parte troviamo una croce doppia (patriarcale) che richiama le Sante Croci, insigne reliquia custodita nella Cattedrale di Brescia per ricordare la diocesi di origine di Mons. Vezzoli mentre le due palme identificano i martiri patroni delle due diocesi: i santi Faustino e Giovita per Brescia e san Donnino per Fidenza.

L’argento è il colore simbolo della trasparenza, quindi della Verità e della Giustizia, doti che devono quotidianamente accompagnare lo zelo pastorale del Vescovo.

Nel capo dello scudo vi è il libro della Parola che costituisce, con l’Eucaristia, il valore primario della vita del cristiano ed è testimone del progetto di salvezza del Padre per i Suoi figli: lo sfondo è in oro, il primo fra i metalli nobili, simbolo quindi della prima Virtù, la Fede; infatti, è solo attraverso la Fede che possiamo comprendere la forza salvifica della Parola e dell’Eucaristia, la quale costituisce evento memoriale del sacrificio di N.S.G.C., inizio e fine di tutto, l’ A e l’ W .