Abside e fronte sud

 
 Abside e fronte sud

 

Elemento tipico dell’architettura romana, l’abside entra anche nel linguaggio costruttivo romanico e gotico. A Fidenza, nonostante i forti richiami al periodo precedente l’Abside della Cattedrale si può senza dubbio ascrivere allo stile gotico per una serie di ricercatezze che ne contraddistinguono la realizzazione. 

L’abside della Cattedrale di Fidenza, l’elemento che testimonia il passaggio allo stile gotico

 

   L’abside è una costruzione, spesso facente parte di un più complesso edificio, a pianta per lo più semicircolare, ma anche poligonale o varia, coperta da una calotta semisferica, chiamata catino absidale. Elemento tipico dell’architettura romana, si ritrova soprattutto nella chiesa cristiana, ove si apre al fondo della navata centrale e talvolta anche di quelle laterali e dei due bracci del transetto.
   In questo caso, la parte absidale è fortemente sporgente in cui domina il verticalismo per due motivi principali: l’abbondante differenza fra altezza e larghezza, e per l’articolazione del semi catino della conca absidale, delimitato da un largo arco a pieno centro, in cui è sistemata la volta a ombrello. 
   Nella Cattedrale di Fidenza la volta della conca absidale è suddivisa in cinque spicchi da nervature gradonate sorrette da colonnine pensili. Le due colonnine all’estremità si appoggiano alle due colonne più robuste che sostengono l’intradosso dell’arco che delimita il presbiterio. I capitelli a crochet di questi elementi architettonici dimostrano un’esecuzione raffinata e ricercata. 
   L’abside ha andamento semicircolare e possiede una loggia praticabile, trovando contrapposizione fra interno ed esterno, il primo particolarmente slanciato e il secondo più solido e compatto. Questa divergenza è comune per i tempi in cui fu costruita e, mentre può apparire un’architettura in stile romanico, la datazione storica di questi elementi si confà al nuovo linguaggio architettonico dello stile gotico. 
   Una fase costruttiva importante fu quella che caratterizzò l’innalzamento dei muri della navata centrale, e con essi, l’alzato di tutto l’edificio. È probabile che la chiesa fosse costruita fino a poco più del livello della chiave di volta degli archi laterali della navata centrale, come sembra suggerire il fatto che la pietra utilizzata per i grandi semipilastri che impostano i due archi traversi a sesto acuto cambia colore proprio a quest’altezza, altezza che corrisponde grosso modo con la parte inferiore della controfacciata, tutta rivestita in pietra. In quel tempo, ovviamente, le volte non erano ancora state costruite. 
   In questa fase, ragionevolmente, a fianco della cripta rimangono ancora parti in alzato della chiesa costruita nel secolo precedente, per esempio le tracce di archetti ciechi all’interno. A questa fase appartengono anche le torri di facciata come sembra suggerire il loro ingombro sul piano dei matronei, questa spiegazione è plausibile proprio per la tipologia costruttiva delle murature, queste dimostrano come le torri laterali della facciata siano state erette prima dei muri esterni dei matronei, ossia della parte superiore dei muri laterali, così come la loggia del lato sud, anch’essa posteriore alla facciata, probabilmente coeva ai matronei, visto che i mattoni dei muretti sopra gli archi sono congiunti con la muratura in pietra della torre meridionale della facciata. 
   Con i matronei sono stati costruiti anche gli archi trasversali, dimostrata ancora dalla concordanza materica del laterizio. Si noti, inoltre, che la costruzione delle volte a crociera ha portato al necessario irrobustimento dei muri laterali con contrafforti, pilastri e archi rampanti per sostenere la spinta delle nuove volte. A tal proposito, questi elementi di sostegno sono stati addossati alla loggia praticabile e i capitelli di quest’ultima sono, infatti, spaccati. 
   È probabile che questi contrafforti furono eretti allo stesso tempi dei muri di sostegno al di sopra dei matronei, quando già la loggia era stata completata, appunto per ottenere un sistema statico più resistente.