Benedetto Antelami

 L’epoca di Benedetto Antelami 
 

La biografia di Benedetto Antelami è ancora in gran parte avvolta nel mistero come spesso accade per gli artisti di questa epoca. Da dove proviene? È stato anche architetto? E dove si è formato? In Francia o in Italia? Oggi si propende per considerarlo proveniente da Genova città in cui operava nel XII secolo una cospicuo gruppo di artisti originari della Valle Intelvi – magistri antelami – al confine con la Svizzera. 

Benedetto Antelami, un “ignoto” innovatore dell’ epoca romanica

 

   Delineare la figura di Benedetto Antelami è un compito difficile.
   Universalmente conosciuto per la sua attività documentata dalla nota epigrafe del pulpito della Cattedrale di Parma rappresentante la Deposizione di Cristo (1178), la biografia dello scultore rimane in realtà, come la maggior parte degli artisti fino allo scadere del XII secolo, avvolta nel mistero.
   Da dove proviene? È anche architetto? 
  Si formò in Francia, in Provenza al Saint-Trophime di Arles, oppure in Île-de-France studiando le novità delle costruzioni di Chartres, Le Mans, Bourges, Notre-Dame a Parigi? 
   O si formò sull’antico, che in Italia certo non mancava, re-interpretandolo in chiave più espressiva, differenziandosi in questo dalle più salienti emergenze di epoca romanica. 
   Uno stile tuttavia aulico e raffinato, non diretto, basato su sottilissime trame geometriche volte a far «percepire lo spazio come sistema proporzionato e ordinato». 
   Nemmeno il nome offre certezze.
   È ormai appurato che “Antelami” non sia un cognome, ma un toponomastico usato per indicare maestranze specializzate nella scultura e nella lavorazione della pietra provenienti dalla Valle Intelvi, attualmente al confine tra Italia e Svizzera poco a nord di Como. 
   Un gruppo numeroso di “magistri antelami” attestato nel XII secolo a Genova ha fatto pensare che anche il “Benedictus” che lavora a Parma e Borgo San Donnino possa essere ligure, giustificando in questo modo, per la relativa vicinanza geografica, i rapporti stilistici con la Provenza. 
   L’esperienza e l’altissima professionalità di tali maestranze si rinnova per secoli fino all’epoca moderna e anche oltre.

L’Antelami è anche l’autore della Madonna con Bambino custodita nel Museo del Duomo di Fidenza?

   Benedetto Antelami è documentato a Parma, come si è visto, nel 1178.
   Il suo nome compare anche in una lunetta del Battistero, sempre a Parma, nel 1196. Se prestiamo attenzione alla cronologia proposta per la fase di ricostruzione della chiesa di Borgo San Donnino della seconda metà del XII secolo, è ragionevole ammettere la presenza dello scultore sul cantiere negli anni di ricostruzione. 
   Ma Benedetto Antelami è anche l’architetto di tale ricostruzione? 
   Se lo crediamo ideatore del progetto per il Battistero di Parma, perché non pensarlo? 
   La questione è estremamente complessa dal momento che si è provato a ipotizzare due fasi ben distinte per il cantiere della cattedrale di Borgo. 
   Quale fase attribuirgli? La prima (seconda metà del XII secolo), quella tutto 
   La qualità è certo altissima e qui davvero sembra trovare massimo equilibrio la volontà di modellare forme auliche in uno spazio rigidamente controllato, quasi misurabile.