Fidenza

Fidenza
Cattedrale
S. Donnino Martire
Parrocchia
0524 522354
0524 522354
parrocchia.sandonnino@gmail.com
Via Don Minzoni, 10, 43036 Fidenza
Fidenza
43036
Emilia-Romagna
Italia

Festa patronale e sagra tradizionale: S. Donnino Martire, 9 ottobre.

Feste di devozione: Madonna del Carmine, la domenica seguente la festa
(16 luglio); S. Gislamerio M., 16 settembre.

Comunità religiosa: Figlie della Carità Canossiane addette all’Oratorio femminile, alle Scuole elementari e superiori “Canossa”, all’istituto “Enac”.

Edifici sacri: Chiesa Cattedrale, romanico-gotica (sec. XII), monumento nazionale. Oratorio di S. Giorgio M. in largo Omati, romanico-gotico (1314), chiuso al culto. Cappella dell’Episcopio in piazza A. Grandi (1954). Cappella dell’Istituto Canossiano in via G. Rossi (1964). Cappella del Cenacolo di Spiritualità “Maria Mediatrice” in via G. Micheli (1961), è una casa destinata a qualificare spiritualmente gli iscritti e i dirigenti del movimento cattolico; vi si tengono corsi di formazione, giornate di ritiro, convegni di studio per la preparazione all’apostolato; è un’importante sede per il mondo dell’associazionismo.

STORIA

La parrocchia del Duomo si venne formando attorno alla parva ecclesia destinata ad accogliere le reliquie di S. Donnino dopo il ritrovamento del corpo del martire nel sec. IV. Scomparsa nella località ogni traccia della Julia Fidentia romana, andò costituendosi da allora un nuovo abitato, il quale, con l’andare del tempo, ingrandì fino ad assumere l’aspetto di un’industre borgata. Fu chiamata Borgo S. Donnino in onore del santo che ne era divenuto il celeste patrono e che, in virtù anche dei miracoli attribuiti alla sua intercessione, divenne assai popolare, richiamando da ogni parte nel piccolo tempio schiere devote di pellegrini. A testimoniare l’importanza assunta dalla chiesa a soli due secoli dalla fondazione concorrono le opere di ampliamento e di abbellimento fattevi apportare dalla pia regina Teodolinda nel 604 e da Carlomagno intorno all’800. È probabile che fosse divenuta chiesa matrice di un largo distretto battesimale con la comparsa, nell’830, di un prete vicedomino (vicario economo) designato dal vescovo di Parma a reggerla; vicario che fu poi elevato alla dignità di arciprete mitrato dal pontefice Adriano II (867-872), episodio che è anche ricordato in una scultura della facciata del duomo. La presenza di un vicario economo presuppone l’esistenza di un capitolo collegiale: se al vicario, quale diretto rappresentante del vescovo diocesano, era devoluto il compito di esercitare il proprio governo pastorale nel territorio della sua pieve, al capitolo, oltre ai compiti che gli sono propri, spettava la nomina di un vicario perpetuo preposto alla cura delle anime propriamente nella parrocchia di S. Donnino. Si ritiene di poter affermare che il capitolo fu concesso alla chiesa di Borgo da papa S. Gregorio Magno il 4 maggio 604 su istanza della regina Teodolinda. Documentalmente è certa soltanto la presenza nell’ 830 di un prete vicedomino, provata da un atto inerente ad una lite intercorsa tra Orso, prete e vicedomino della chiesa di S. Donnino, e l’abate Cosimo da Fiorenzuola d’Arda. Non v’è dubbio che il ritrovamento del corpo del martire, il culto che fiorì sul suo sepolcro ed il prestigio del tempio che custodiva le reliquie del santo abbiano dato avvio alla formazione di Borgo; come storicamente è indubitabile che attorno alla cappella eretta dalla pietà dei fedeli siano sorte le prime case della futura borgata, i cui abitanti nei tempi più antichi venivano chiamati gli “uomini di S. Donnino”. La parrocchia del duomo è pertanto di fondazione remota: comprendeva il primo nucleo della comunità cristiana di S. Donnino prima che l’espansione del borgo la circoscrivesse entro confini ben delineati. Ad accelerare questo processo concorse la comparsa entro il perimetro urbano di altre chiese destinate a divenire a loro volta parrocchiali; quelle dei Ss. Faustino e Giovita prima del Mille, dei Ss. Giovanni Battista e Giovanni Evangelista, di S. Michele Arcangelo e di S. Pietro Apostolo, sulla fine del sec. XII. Ma, mentre i sacerdoti preposti a reggere queste parrocchie erano nominati dal prevosto mitrato quale suprema autorità della chiesa locale (in seguito dall’ordinario diocesano in cattedra) ed erano investiti di tutti i poteri propri del parroco, il vicario perpetuo di S. Donnino fu costantemente soggetto al capitolo, che ne limitava invece l’autonomia. Questa posizione di dipendenza che non consentiva al parroco la libera e piena attuazione della sua attività di ministero, rendeva poco ambita tale dignità e ciò spiega la lunga successione di sacerdoti che si avvicendarono, per breve tempo, nel governo della più importante parrocchia. Il vescovo mons. Vianello, con decreto 22/6/1938, avocava all’ordinario diocesano pro-tempore il diritto di nomina del parroco della cattedrale e conferiva all’investito di tale dignità il titolo di prevosto; ma non per questo veniva meno l’ingerenza del capitolo nell’attività pastorale del parroco. Fu il Concilio Ecumenico Vaticano II a porre fine a questa situazione con il motu proprio Ecclesiæ Sanctæ n° 21 § 2 che abrogava le norme del can. 415 C.J.C. in quanto restrittive dei diritti parrocchiali. Ai quesiti proposti dall’arcidiacono del capitolo della cattedrale, mons. Carlo Bonetti, circa i nuovi rapporti venutisi a determinare tra capitolo e parroco in seguito al citato motu proprio, la Sacra Congregazione per il Clero, con lettera 25/3/1968, riaffermava il mutamento avvenuto nello stato giuridico del parroco della cattedrale, precisando che il parroco della parrocchia eretta e costituita nella chiesa cattedrale, non più unita pleno jure al capitolo, veniva ad usufruire di tutte le facoltà che ex juris præscripto competono agli altri parroci nell’esercizio della cura pastorale delle anime. E, ad assicurare un’utile convivenza tra parroco e capitolo, suggeriva l’opportunità della stesura di una convenzione, da sottoscriversi da entrambe le parti, così che fossero tutelati i diritti della parrocchia e le esigenze pastorali.

Pedroni Can. Gianemilio
: Parroco Canonico del Capitolo della Cattedrale - Presidente
Frati Can. Alessandro
: Vicario Parrocchiale Canonico Del Capitolo Cattedrale
Romani Can. Ido Luca
: Canonico del Capitolo della Cattedrale
Delledonne Can. Carlo
: Canonico Penitenziere Del Capitolo Cattedrale Penitenziere
Guglielmoni Can. Dott. Luigi
: Canonico del Capitolo della Cattedrale Teologo
Bianchi Can. Stefano
: Canonico Del Capitolo Cattedrale
Romani Can. Ido Luca
: Canonico del Capitolo della Cattedrale
Fontanelli Can. Mario Ettore
: Canonico del Capitolo della Cattedrale
Castellani Mons. Felice
: Canonico del Capitolo della Cattedrale
Mazzola Can. Andrea
: Canonico del Capitolo della Cattedrale
Jaszczak Can. Marek
: Canonico del Capitolo della Cattedrale