Castelvetro Piacentino

Castelvetro Piacentino
S. Giovanni Battista
Parrocchia
0523 823547
Via Roma, 29010 Castelvetro Piacentino
Castelvetro Piacentino
29010
Emilia-Romagna
Italia

Patrono e festa patronale: S. Giovanni Battista, 24 giugno.

Feste di devozione: Santa Rita, 22 maggio; B.V. di Caravaggio, 26 maggio;
festa della Madonna (antica festa dell’incoronazione della Madonna), la prima domenica di settembre (sagra grossa).

Edifici sacri: Chiesa parrocchiale (1710/1736), barocca. Oratorio della B.V. di Caravaggio (1742) in località Madonnina. Cappella della Scuola materna ‘Maria Immacolata’ (1930). Cappella della Casa-Albergo per anziani ‘E. Biazzi’ (1975).

STORIA

La sua chiesa faceva parte di un’organizzazione di tipo castrense che ha radici in epoca remota. L’influenza di Cremona sulla zona precede senza dubbio il passaggio nel sec. IX di questo e di molti altri territori dell’Oltrepò sotto la giurisdizione spirituale e temporale dell’episcopio cremonese per donazione carolingia. I documenti più antichi fanno menzione della corte di Castelvetro, ma non forniscono particolari che consentono di stabilire in quale forma fosse costituita; si trattava probabilmente di una grossa proprietà terriera appartenente ad un conte o ad un gastaldo, difesa da un castrum. Le donazioni del re franco al vescovo Stefano comprendevano corti già allora più rilevanti di Castelvetro, quali Busseto e Cortemaggiore. Atti civili ed ecclesiastici antecedenti e seguenti il Mille non danno alcun rilievo al castrum e nemmeno accennano a chi ne avesse il possesso, prova evidente del decadimento del borgo. Il declino di un antico prestigio coinvolse anche la chiesa del borgo, sminuita nella sua importanza, spogliata del suo patrimonio e destinata a divenire una semplice chiesa rurale. Documentalmente essa figura per la prima volta in un atto del 1° febbraio 1124 di reinvestitura pontificia al vescovo Oberto dei possessi della chiesa cremonese; ma precedentemente la sua esistenza è sottintesa in un documento del 6 marzo 1123 con cui papa Callisto II confermava al monastero di S. Pietro al Po i diritti ed i privilegi su varie terre e le decime di Castelvetro. Questo prova, innanzi tutto, che la chiesa doveva essere molto beneficiata; ciò è confermato dalle vertenze sorte per il suo possesso tra il vescovo ed i canonici della cattedrale. Un breve di Innocenzo II del 29 agosto 1132 confermava ai canonici della chiesa cremonese i loro beni, tra cui Castelvetro. Con l’avvento del Comune cittadino il vescovo fu gradatamente privato di ogni potere temporale nell’Oltrepò; ad accelerare questo processo contribuì la formazione dello Stato Pallavicino sui territori compresi nelle tre corti donate da Carlomagno all’episcopio cremonese. E’ probabilmente questa la ragione dell’impoverimento della chiesa di Castelvetro, che, perduti gli antichi privilegi, si avviò ad un lento declino. Quando nel 1436 fu sottoposta con altre 25 chiese di un largo distretto alla giurisdizione della collegiata di Busseto, era la chiesa rurale di un piccolo centro privo di importanza. Eretta nel 1470 la collegiata di Monticelli d’Ongina, vi fu sottoposta con altre chiese del cosiddetto feudo vecchio, scorporate dalla matrice di Busseto: S. Giuliano, Croce S. Spirito, S. Pietro in Corte, Olza, Fogarole, Castelletto ed alcune campestri, oltre a quelle propriamente monticellesi di S. Giorgio e di S. Giovanni Battista. Divenne una chiesa filiale curata; all’assistenza spirituale della popolazione del luogo era tenuto, per disposizione pontificia, il prevosto di Monticelli d’Ongina, che vi provvedeva incaricando dei vicari curati dei quali si ha memoria a decorrere dal 1564. La parrocchia divenne prepositura autonoma con l’erezione nel 1601 della diocesi fidentina.

Via Roma, 29010, , Italia