Zibello

Zibello
Santi Gervasio e Protasio
Parrocchia
0524 99123
0524 99123
Via Nazario Sauro, 3, 43010 Zibello
Zibello
43010
Emilia-Romagna
Italia

Festa patronale: Ss. Gervasio e Protasio Mm., 19 giugno.

Sagre tradizionali: la prima domenica di luglio;
Natività di Maria V., 8 settembre; S. Carlo Borromeo, 4 novembre.

Feste di devozione: S. Rocco Conf., ad Ardola, 16 agosto.

Edifici sacri: Chiesa parrocchiale, gotica con elementi del rinascimento (1550-1580). Chiesa della B.V. delle Grazie detta “della Ghisiola”, a lato della provinciale di Cremona e prospiciente il Viale delle Rimembranze, romanica (sec. XIII). Chiesa di S. Rocco Conf. in Ardola, d’ordine dorico (1746/49). Oratorio di S. Ferdinando Re alla Crocetta (1794). Oratorio di S. Luigi Gonzaga a Ripa Po (1926). Cappella della Scuola materna (1884). Cappella della Casa di Riposo (1970). Cappellina mariana a lato della strada per La Buca (sec. XVIII). Cappellina mariana all’inizio della strada diretta all’antico porto (sec. XVII).

STORIA

Zibello è parrocchia antichissima che per secoli appartenne alla diocesi di Cremona. Sottoposta in origine alla pievana di Pieveottoville, si staccò da questa nel 1436 per entrare a far parte – con la stessa pievana e numerose altre chiese dell’Oltrepò piacentino e parmense dipendenti dall’episcopio cremonese – della giurisdizione arcidiaconale della prepositura di Busseto, eretta in quell’anno dal pontefice Eugenio IV su istanza del marchese feudatario Orlando Pallavicino il Magnifico. Divenuta Zibello la capitale del marchesato pervenuto in eredità ad uno dei figli di Orlando, Gianfrancesco, questi, prima che la morte lo cogliesse nel 1497, impartì disposizioni al figlio Federico perché fossero eretti a Zibello un convento per i Domenicani ed una chiesa da destinare a cappella gentilizia per la famiglia. Sorto il convento nei primi anni del 1500, la costruzione della chiesa fu invece rimandata perché, in luogo di una cappella, gli eredi di Gianfrancesco convennero di erigere un tempio monumentale che fosse degno della tradizionale munificenza familiare; e toccò al marchese Uberto (1501-1583) il compito di tradurre in atto la volontà espressa da Gianfrancesco, e, in un più vasto disegno, dal padre Bernardino – morto nel 1526 – di erigere la chiesa maggiore della borgata, che fu ultimata intorno al 1580. Lo stesso Uberto la fece poi dichiarare parrocchiale per distinguere nella sua capitale il contado dalla città ed avere entro le mura la parrocchia urbana, lasciando al rettore della vecchia chiesa dei Ss. Gervasio e Protasio (ora della Madonna delle Grazie) la giurisdizione sul suburbio e sulle campagne. Venuta meno la potenza dei Pallavicino per le discordie che divisero i discendenti del capostipite Gianfrancesco, la chiesa non fu più oggetto dell’interessamento della nobile famiglia, onde l’autorità ecclesiastica decise la fusione delle due parrocchie: l’antica chiesuola divenne allora sussidiaria e cappella destinata alle sepolture. Con l’erezione nel 1601 della diocesi di Borgo S. Donnino, la parrocchia vi entrò a far parte con le altre dell’Oltrepò scorporate dalla diocesi di Cremona. Sottoposta a Pieveottoville, acquistò la propria autonomia per breve apostolico 11/2/1783, divenendo a sua volta sede di forania con alle dipendenze le parrocchie di S. Croce e di Polesine Parmense; quest’ultima poi si staccò, ma tornò a farne parte nel 1913. Per effetto del nuovo ordinamento vicariale introdotto dal vescovo diocesano Mario Zanchin con decreto 15 febbraio 1966, la parrocchia è compresa nel vicariato foraneo della Bassa parmense.

Rukanika Rutaremara Aimé
: Vicario parrocchiale
Via Nazario Sauro, 3, 43010, , Italia